L’acqua in cui è immerso Gesù: gratuita, misteriosa, efficace come la Parola e la vita
Dal vangelo secondo Marco (Mc 1, 7-11)
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Celebriamo oggi la domenica del battesimo di Gesù, avvenimento unico e diverso tanto dall’immersione che Giovanni proponeva ai suoi discepoli che dal sacramento del battesimo che abbiamo ricevuto. Infatti quello del Battista era solo un gesto penitenziale di purificazione e di conversione, il sacramento con cui si diventa cristiani è un’azione di Dio su di noi che ci incorpora nel suo popolo che è la Chiesa e ci rende suoi discepoli e, in quanto tali, re, profeti e sacerdoti. Invece il battesimo di Gesù dice chi è: il Figlio amato dal Padre e dallo Spirito, che rende presente quest’ultimo nel mondo, che è disceso dal cielo per incarnarsi e immergersi nell’umanità con lo scopo di essere salvezza per tutti.
La parola che ricorre più spesso nelle letture di oggi è acqua e attraverso questa proviamo ad intuire qualcosa del mistero dell’incarnazione di Gesù e più in generale della grazia di Dio che plasma le nostre vite, ma anche del senso e delle cose importanti della nostra esperienza quotidiana. Ci concentriamo sulla prima lettura, dove i destinatari della profezia sono gli esiliati a Babilonia a cui vengono promessi il ritorno dall’esilio e il rinnovo dell’alleanza davidica che diventa eterna.
Il primo carattere distintivo riguardante l’acqua che emerge dal testo è la gratuità. Gli assetati potranno attingere all’acqua senza pagare e, mentre la scena prosegue, la gratuità si allarga a cibo, vino e latte … fino all’accenno a Davide. È il banchetto messianico ad essere gratuito e lo stupore del profeta è grande nel vedere il popolo pagare per ciò che non è commestibile e non nutre. È la presenza di Cristo in noi e tra di noi e ciò che è davvero importante e significativo nella nostra vita (relazioni, percorsi di vita, etc …) ad avere questo carattere di gratuità, come dovrebbe essere l’acqua.
La seconda e la terza caratteristica dell’acqua le cogliamo dalla seconda parte del brano di Isaia, molto bello e poetico, dove la Parola di Dio viene paragonata appunto alla pioggia e alla neve: misteriosa ed efficace, feconda. La vita ha vie che non riusciamo a comprendere, così le vie e i pensieri della Misericordia del Signore sono lontani dalle nostre logiche di dare e avere. Eppure sia in cielo che in terra è proprio ciò che non si può né vendere né comprare ad essere efficace e a cambiare in meglio, quando vogliono essere cambiati, i cuori degli esseri umani.
Gesù si immerge proprio in quell’acqua gratuita, misteriosa ed efficace che è la complessa e sorprendente vita degli esseri umani, il cambiamento incredibile operato dalla Parola quando incontra un orecchio che davvero ascolta, la presenza del Dio della gioia, della pace, della giustizia ostinatamente dentro un mondo pieno di sofferenza, di guerre e di ingiustizie.
Cristo è illuminato dal battesimo, risplendiamo insieme a lui; è immerso nell’acqua, scendiamo con lui per risalire insieme a lui. Ecco Gesù che sale dall’acqua. Infatti egli porta il mondo. Con lui lo fa salire; vede scindersi e aprirsi i cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per la sua discendenza quando fu espulso dal paradiso difeso dalla spada fiammeggiante.
San Gregorio Nazianzeno
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