Riflessione domestica – II domenica Tempo Ordinario (anno B) [14/01/2024]
da Parrocchiaponte.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di San Maurizio, San Luigi Gonzaga, Santi Matteo e Carlo.
Riproponiamo anche su parrocchiechiurocastionetto.it una iniziativa in collaborazione con la comunità pastorale di Ponte, Sazzo e Arigna: oltre al commento al Vangelo, un semplice sussidio per tutta la famiglia con giochi e riflessioni a partire dalle letture della domenica.
La liturgia di oggi è tutta incentrata sulla chiamata. Nella prima lettura troviamo il piccolo Samuele, figlio di Anna, figlio della promessa. Anna donna considerata sterile, piange si dispera fino ad ottenere la grazia di avere un figlio e per gratitudine lo consacra a Dio e lo porta al Tempio. In questo “piccolo seminario”, nonostante Samuele abbia sempre “dormito vicino a Dio”, non lo ha mai conosciuto finchè non riceve la sua chiamata. Come a dire che anche noi possiamo vivere una vita da cristiani casa – chiesa, senza mai conoscere Dio. Se non siamo disposti a mettwerci in ascolto della Parola, ad ascoltare la Sua chiamata, non possiamo conoscere Dio. Rischiamo di correre parallelamente a Lui senza mai incontrarLo. Nel Vangelo invece, viene raccontata la chiamata di due, anzi tre discepoli. Due seguivano Il Battista: Andrea fratello di Pietro e Giovanni l’evangelista che, come di consueto, non si cita mai col proprio nome nel suo Vangelo. Di solito lo sentiamo chiamarsi volontariamente “il discepolo che Lui amava” in quanto a quel discepolo possiamo sotituire noi stessi. Giovanni grande profeta e grande uomo che è stato capace sempre di stare al suo posto e di non mettersi al posto di Dio. Ha indicato Gesù come il Cristo, Lo ha annunciato e anche in quest’occasione si mette da parte. Indica ai suoi discepoli la via: Gesù. Lascia che i suoi discepoli, i suoi amici vadano dietro a Lui, consapevole che la sua missione è finita. Sacrifica l’amicizia dei suoi due discepoli per Gesù e per loro affinchè possano avere il privilegio di stare col Messia. Giovanni evangelista dirà successivamente che fino ad allora, non aveva ancora riconosciuto in Gesù il Messia. Gesù anzichè gioire per i suoi primi discepoli, li interroga: chi cercate? Questa è la domanda che dobbiamo porci anche noi ogni volta che andiamo in Chiesa, quando preghiamo… chi cerchiamo? Gesù vuole che lo cerchiamo, perchè sa di essere la via e per scongiurare il rischio di vivere, come dicevo prima, vicino a Lui ma senza mai incontrarlo. Infine arriviamo a Pietro. Gesù come spesso accade, non aspetta che parli per primo Pietro, ma profetizza su di Lui. Non c’è bisogno che sprechiamo tante parole con Dio, Lui ci conosce già meglio di chiunque altro e ci ama più di chiunque altro. Allora in questa Domenica, sarebbe bello rivivere un momento della nostra vita, se c’è stato, in cui abbiamo sentito la chiamata. Sarebbe bello pregare per la chiamata di ognuno di noi, per le vocazioni, perchè la vocazione e la chiamata non sono riservate solo a preti e conscrati. La chiamata, il discepolato, l’annuncio della Parola è compito di tutti i cristiani. Sarebbe bello imparare a concentrarsi un po’ di più sul Signore cercando di rispondere alla domanda: chi cerchiamo? Buona domenica, sappiatevi amati.
Paolo Curtaz ci aiuta a comprendere meglio questo brano di Vangelo riportato ai giorni nostri, possiamo ascoltare il suo commento cliccando su questo link: Commento al Vangelo del 14 gennaio 2024 di paolocurtaz (soundcloud.com)
Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo spunti di riflessione e giochi presi dalla rivista “Catechisti parrocchiali”, potete aprire il file cliccando su: “riflessione e giochi” in fondo alla pagina.