Riflessione domestica – V domenica Tempo di Pasqua (anno B) [28/04/2024]
da Parrocchiaponte.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di San Maurizio, San Luigi Gonzaga, Santi Matteo e Carlo.
Riproponiamo anche su parrocchiechiurocastionetto.it una iniziativa in collaborazione con la comunità pastorale di Ponte, Sazzo e Arigna: oltre al commento al Vangelo, un semplice sussidio per tutta la famiglia con giochi e riflessioni a partire dalle letture della domenica.
Possedere una vigna, coltivarla, era una delle attività dei contemporanei di Gesù .In diversi racconti bilici, l’immagine della vigna anticamente nella Bibbia descrive il popolo di Israele. Israele è la vigna piantata con cura e perizia dal vignaiolo, Dio, che si aspetta, ovviamente, dopo tanta fatica, di poterne ottenere un vino delicato e sincero. Da questa immagine sono nate molte pagine straordinarie, ma Gesù apporta una novità potente e densa di significato a questa metafora. Gesù paragona se stesso ad una vite a cui sono legati i tralci, i discepoli, noi, che ricevono dalle radici linfa vitale per portare frutto. Non è più un contadino e il frutto della sua fatica, ma il contadino che diventa Albero, Vite, in questo caso. L’immagine non parla più soltanto dello stretto legame fra Gesù e il Padre, ma include anche noi. Gesù stesso si identifica nella vite, non esiste una vite senza tralci, non esiste un tralcio senza vite. Ma allo stesso tempo una vite può vivere senza tralci seppur abbia bisogno di essi per dare frutto, mentre un tralcio non può vivere senza vite ed una volta staccato muore perchè non può più nutrirsi dalla vite che lo genera, che lo attraversa con la sua linfa vitale. Ecco allora l’invito che il Signore rivolge a ciascuno di noi: rimanete. Dimorate. Restate. Azioni che indicano costanza, fedeltà, impegno, allenamento. Come lo sforzo che stiamo vivendo in questi tempi per custodire la fede, per mantenere i rapporti fra le comunità. Se in qualche modo siamo stati sedotti dal Vangelo, se abbiamo fatto esperienza di Cristo nella nostra vita, se il risorto è più di un ricordo, di un fantasma, se abbiamo visto e creduto, se la nostra mente si è aperta all’intelligenza delle Scritture, se lo abbiamo riconosciuto nello spezzare del pane, delle ferite condivise, nella voce che ci chiama con amore a autorevolezza, allora sappiamo che senza Cristo non possiamo fare niente. Perché la sua Parola ha spalancato il nostro cuore, illuminato la nostra anima. Ora vediamo, capiamo, sappiamo e se restiamo uniti a Lui, allora riceviamo la linfa che ci fa vivere. La nostra vita quotidiana, fatta di mille o di poche cose, di lavoro, di attese, di relazioni, di fatica, di luci e di ombre, acquista uno spessore diverso. Buona domenica, rimanete legati alla vite, al Signore, sappiatevi amati.
Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo spunti di riflessione e giochi presi dalla rivista “Catechisti parrocchiali”, potete aprire il file cliccando su: “riflessione e giochi” in fondo alla pagina.