Riflessione domestica – IV domenica Tempo di Avvento (anno C) [22/12/2024]
da Parrocchiaponte.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di San Maurizio, San Luigi Gonzaga, Santi Matteo e Carlo.
Riproponiamo anche su parrocchiechiurocastionetto.it una iniziativa in collaborazione con la comunità pastorale di Ponte, Sazzo e Arigna: oltre al commento al Vangelo, un semplice sussidio per tutta la famiglia con giochi e riflessioni a partire dalle letture della domenica.
Siamo arrivati all’ultima tappa di preparazione del nostro Natale e oggi il Vangelo ci fa vivere l’incontro tra Marie ed Elisabetta. L’Angelo aveva annunciato a Maria quello che sarebbe successo dicendole inoltre che sua cugina Elisabetta, in tarda età e detta sterile, era incinta. Allora Maria, convince Giuseppe ad affrontare il viaggio verso la casa di Zaccaria. Un viaggio per mettersi al servizio dell’anziana parente, sicuramente, ma anche un viaggio per verificare le parole dell’angelo in un periodo in cui non esistevano telefoni e social. Maria ci viene incontro col suo sposo, è lei che affronta il viaggio e ci porta Dio. Un Dio piccino, ancora nel grembo, che deve nascere in noi, che vuole nascere in noi, se lo desideriamo. Se abbiamo il coraggio di accoglierlo, la presenza nella fede del Dio che viene ci smuove, ci proietta avanti. Natale è scoprire con stupore, ancora una volta, che Dio viene, prende l’iniziativa. La sua è una scelta libera e stupefacente, nulla ci è dovuto. Beata tu che hai creduto, proclama una stupita Elisabetta dall’alto della sua esperienza di vita. Sì, Maria, come hai fatto a credere a una cosa del genere? Come hai fatto a credere che l’Infinito si è contratto, trovando spazio nel tuo utero adolescenziale? Come hai fatto a credere ad un’enormità del genere? Siamo beati, quando crediamo. Beati, felici perché crediamo che Dio viene ancora e ancora, che non si stanca di noi uomini, che intreccia storie di salvezza e di benedizione con ciascuno di noi. Io credo, mi fido, ho fiducia. E credere mi dona gioia, mi dona beatitudine. Credo nella folle idea di un Dio che, per amore, diventa uomo. Credo che il Signore Gesù, venuto nella Storia, tornerà nella gloria. Credo che il mondo stia precipitando fra le mani di Dio e non nel caos. Maria ed Elisabetta si abbracciano nella polvere, le due donne, sotto lo sguardo divertito dei mariti. E Maria canta: è tutto magnifico!!! È un’esplosione di gioia, di luce, una benedizione. La gioia nasce da un abbraccio, la capacità di vedere il disegno di Dio all’opera nella nostra vita deriva da un incontro, sempre. È impossibile incontrare Dio se non attraverso l’esperienza di un abbraccio. Quando siamo amati e riusciamo ad amare scopriamo che Dio è amore. Pochi giorni al Natale, ormai. Mettiamo da parte il “solito natale”, quello finto, carico di inutili attese, pieno di nostalgia e dolore, per riscoprire il “vero Natale” cioè l’annuncio della più destabilizzante notizia che sia giunto ai nostri orecchi: Dio, l’infinito, è qui. Incontrabile, raggiungibile. Un Dio da abbracciare, da cullare, da riempire di baci. Troviamo il tempo di esserci. Ritagliamoci un quarto d’ora di preghiera e di silenzio. Siamo benedetti noi che accogliamo la sua presenza. Siamo beati perché crediamo. È tutto magnifico, Maria lo sa!!! E con lei Giuseppe, Zaccaria, Elisabetta… e noi. Buona Domenica, sappiatevi amati.
Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo spunti di riflessione e giochi presi dalla rivista “Catechisti parrocchiali”, potete aprire il file cliccando su: “riflessione e giochi” in fondo alla pagina.