Riflessione domestica – VII dom anno C [23/02/2025]

da Parrocchiaponte.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di San Maurizio, San Luigi Gonzaga, Santi Matteo e Carlo.
Riproponiamo anche su parrocchiechiurocastionetto.it una iniziativa in collaborazione con la comunità pastorale di Ponte, Sazzo e Arigna: oltre al commento al Vangelo, un semplice sussidio per tutta la famiglia con giochi e riflessioni a partire dalle letture della domenica.
“A voi che ascoltate io dico…” Così inizia il Vangelo di oggi. A voi, a noi. Ogni giorno ascoltiamo tante notizie: le guerre conclamate o ignorate (più di 60 nel mondo), i toni che si alzano, le ambizioni espansionistiche dei grandi della terra, l’incapacità dell’ Europa e trovare una voce comune…L’uomo, alla fine, è destinato a morire travolto dalla propria aggressività? Vincerà il forte, il violento, lo spregiudicato? Come sembra accadere nella quotidianità, come spesso sperimento ogni giorno? Forse è proprio così, meglio farsene una ragione. O forse no. Una voce ci giunge da lontano, da dentro. Una voce che illumina, scuote, provoca, incoraggia: “A voi che ascoltate io dico…” Dobbiamo ancora riprenderci dalla lezione delle beatitudini di domenica scorsa e Tu, Signore, incalzi. Se amate quelli che vi amano quale gratitudine vi è dovuta? Cosa fate di straordinario? Se uno ti odia, amalo. Se uno ti maledice, benedicilo. Se uno ti tratta male, prega per lui. Solo così si interrompe la spirale della violenza. Solo così possiamo voltare pagina. Tutti si aspettano una vendetta, stupiscili !!! Fai il contrario. scegli di scrivere una storia diversa, finalmente. Richiede una forza enorme vivere da miti e farlo non significa essere degli idioti. Sei tu che scegli di non reagire allo schiaffo, sei tu che scegli scegli di agire in maniera diversa, perché pensi che Gesù abbia ragione. E ti fidi. Come Davide,nella prima lettura, che, non uccide re Saul che lo sta inseguendo, ma gli dimostra che avrebbe potuto farlo, per invitarlo a desistere. Come l’apostolo Paolo, nella seconda lettura, che parla del nuovo Adamo, Gesù, che dona la vita. Questa è la scelta da fare: esistere o scegliere di far esistere. Vivere o dare la vita. No, non sono capace, dai, non scherziamo, non saluto neanche le persone che mi stanno antipatiche, altro che amare i nemici. Non ho tutto questo amore in me… Ma, se accolgo il comandamento nuovo, quello che dice: amatevi gli uni gli altri con l’amore con cui vi ho amati, allora posso provare. Non ti amo per mio sforzo ma perché mi lascio plasmare da una altro amore, perché mi sono scoperto amato e per questo voglio fare cose che nessuno si aspetta: costruire un metro quadro intorno a me in cui il Vangelo diventa possibile. Non attendere che siano gli altri a cambiare, non adeguarmi alla mentalità di questo mondo. So bene quanto costa, oggi, scegliere di prendere sul serio questa pagina di Vangelo. Lo faccio perché imito il Dio misericordioso che guarda con compassione all’animo umano fragile e ferito e lo cambia amandolo. Ci voglio almeno provare. Non giudico chi non lo vuole fare, ci mancherebbe. Voglio perdonare per essere perdonato. Dare con tutti i miei limiti, ma dare, senza attendere un tornaconto. Dare perché imito Dio. Sapendo che la ricompensa è altissima. Sappiatevi amati, buona domenica.
Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo spunti di riflessione e giochi presi dalla rivista “Catechisti parrocchiali”, potete aprire il file cliccando su: “riflessione e giochi” in fondo alla pagina.